RADDUSA e la sua XXI sagra 1


A Giugno per la “Festa della Mietitura” lasciavo la manifestazione, nel podere di contrada Cuticchi di Raddusa del Sig. Alberghina, per me iniziata fotograficamente all’alba, con una splendida luna alta nel cielo. Mi ripromisi, anche esortato da alcuni amici dell’associazione fotografica Renarossa, di ritornare a settembre per la “Festa del Grano” non volevo perdermi nulla, volevo fotografare ed apprezzare nel suo complesso questa sagra bucolica.

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Lasciai quindi l’Alberghina ed il manipolo di volenterosi che insieme a lui, vestiti con abbigliamento d’epoca e di circostanza, mieteva con la falce usando tutti gli strumenti utilizzati dall’inizio del secolo scorso, o forse prima, per la mietitura, in una rappresentazione su qualcosa che accadeva nelle loro campagne da secoli.
A Giugno la campagna per questo rito sacrale era assurta al ruolo di attrice protagonista e palcoscenico di un racconto su antiche storie di fatica e sudore, a Settembre approdavo a tutt’altro contesto – una cittadina RADDUSA – che davanti ai miei occhi pian piano si trasformava, da tessuto urbano a palcoscenico naturale di tutti i processi di trasformazione da Frumento a Cibo per le nostre tavole. Il tutto avveniva tra poesie, canti, incitamenti, racconti, balli, sfilate, bande musicali, grida e musiche tradizionali.

Non saprei riferire se l’entusiasmo di figuranti e spettatori, che traspariva in ogni dove, fosse dovuto alla consapevolezza di essere tutti parte di qualcosa – di un momento di rilevante spessore culturale – ma indubbiamente davanti alla mia PENTAX, palpabilmente vedevo accomunate autorità cittadine e popolazione. Amo fotografare e lo faccio senza alcuna enfasi pubblicistica da moltissimi decenni, ma malgrado tutto non riuscirei a riprodurre, in un solo fotogramma, il diffuso entusiasmo che suscitava questa “Festa del Grano”.
Una festa di popolo, che richiamando genti del circondario, per l’occasione diventava ricorrenza per un vasto comprensorio che si riconosceva nei valori celebrati lì, a Raddusa.

Per comprendere l’appeal di questa sagra e la portata del comprensorio interessato debbo nece ssariamente rifarmi a degli appunti presi da me e da qualche amico, per mezzo degli speaker che attraverso gli altopa rlanti, trasmettevano informazioni utili e musiche. Erano infatti presenti, oltre ad alcune rappresentanze politich e Nazionali Regionali e Provinciali ed ovviamente il primo cittadino di Raddusa, i SINDACI di: Aidone, Castel di Judica, Catenanuova, Grammichele, Leonforte, Militello, Mirabella Imbaccari, Piazza Armerina, Ramacca e Valguarnera. Mai visto un parterre così imponente, neanche per la festa della Patrona di Catania, Sant’Agata.
Se da una parte sono rimasto affascinato dai costumi e dal folclore dall’altra sono invece rimasto entusiasta da quel continuum (ampiamente fotografato) di volti aperti al sorriso, cordialità, disponibilità e cortesia dappertutto ed amabilmente stupito al cospetto dei sentimenti di orgoglio ed appartenenza che in ogni dove trasparivano tra le genti di questa cittadina allargata, Sindaco in testa. Certamente anche merito di una collaudata macchina organizzativa e di tanti volontari. 1_K3_6266Azzeccatissima ad esempio la location del Museo del grano, una sorta di ricerca etnografica della manifestazione aperta gratuitamente a tutti i visitatori.

Come concludere queste brevi appunti e riflessioni se non ricordando che in queste giornate una piccola realtà cittadina, si è erta grande ed orgogliosa delle proprie radici e vocazioni agricole.

Raddusa, tra campagne strade e piazze di città, inconsapevolmente, nel tentativo di riproporre scene di antica vita contadina, riproduceva fedelmente e concretamente, con l’ausilio della sua gente e nel corollario di mercatini, bar, negozi e ristoranti, dalla apprezzata sobrietà mai predatoria, la spesso trascurata se non dimenticata OSPITALITA’  SICILIANA.

                 2_K3_6373 A proposito – vi tornerò di sicuro l’anno prossimo, ho nuove idee su cosa fotografare.

🙂 by Gattopino


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Un commento su “RADDUSA e la sua XXI sagra

  • Mario Aldo Castania

    Complimenti, con il tuo articolo hai dato la possibilità non solo di rivivere momenti piacevoli a coloro che hanno avuto modo di essere presenti alla manifestazione, ma di dare un’idea chiara a tutti coloro che non conoscevano questo tipo di evento o che magari non hanno avuto la possibilità di essere presenti.

    Per questo mi sento di dirti grazie Gatto Pino 🙂