Christian Di Domenico ovvero quando la fotografia incontra il “RACCONTO”


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Nel novero di quelle iniziative culturali intraprese dalla Associazione fotografica Renarossa, ho partecipato ad una serata organizzata dalla mia amica Emanuela Pistone a conclusione di uno Workshop Intensivo sul tema del “Racconto”  tenuto ai suoi ragazzi di Isola Quassùd da un mattatore di grande prestigio del teatro italiano:

 “Christian Di Domenico”

 

La serata che inizialmente prevedeva un lungo esercizio fotografico, per neofiti e non, da effettuare per il saggio di fine Workshop – si è invece trasformato, per espresso desiderio dell’artista, in un One Man Show che ha messo a dura prova le nostre corde sentimentali e mostrato, laddove ve ne fosse stato il bisogno, la bravura, l’intensità recitativa, la sobrietà e la partecipazione di un RACCONTO:  la  storia vera di Enaiatollah Akbari adattata dal libro di Fabio Geda.

 nel 2012Enaiatollah Akbari  (nel 2012)

Prima della performance dell’artista mi ero intrattenuto qualche minuto a chiacchierare con lui e con la indaffarata padrona di casa – e Christian Di Domenico voleva da me sapere cosa mi spingesse ad essere presente in eventi del genere ed anche notizie sulla mia attrezzatura fotografica, dalla proverbiale silenziosità dello scatto  – pazzesco io che desideravo quasi intervistarlo mi sono trovato spiazzato di fronte a quello sguardo vivace, cordiale ed attento che argomentava sulle “mie passioni”.

 

Le IMGP1328_xluci si spengono e dal buio alle nostre spalle la voce di Christian si fonde al canto di Domenico Modugno in “Amara terra mia”  ed al disperdersi di quella canzone fa prepotente ingresso la voce – o per meglio dire il RACCONTO delle travagliate peripezie di questo giovane afgano, Enaiatollah Akbari, prima di trovare pace e ristoro ed essere riconosciuto profugo politico e così stabilizzando la sua vita in Italia, a Torino.

 

Non sfuggiva certo a nessuno dei commossi spettatori che quel RACCONTO, fortunatamente conclusosi bene, era la cifra di ciò che quotidianamente scorre accanto a noi e la cui conclusione spessissimo è disperatamente disumana se non mortale.

 

_K3_9698_xIl mio convinto plauso va certamente all’artista, ma plauso va anche a Emanuela Pistone per il diuturno operare;

 

Un plauso va  a Renarossa che intrattiene rapporti di grande qualità ed un grazie a Maria Nicosia che ha evidenziato questa opportunità, per non parlare dei tanti  amici presenti e commossi tra cui Andrea Grasso e Maria Teresa Cassibba che per una volta tanto, insieme agli altri, smessi i panni del fotoamatore, hanno avuto la possibilità di assistere ad una commovente ed intensa riflessione teatrale

IMGP1326_x_K3_9713_x 2691063_370 il libro del racconto

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