Lantino Francesco “un poeta con la fotocamera al collo”


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Con l’entusiasmo di sempre mi ero recato, la sera di un anno fa, all’incontro promosso dalla Associazione Fotografica RenaRossa con il maestro Francesco LANTINO.

Un siciliano DOC nato e vissuto in quella zona della nostra regione (il ragusano) che da tempo sforna eccellenze culturali di particolare pregnanza internazionale, per gli indirizzi concettuali forniti “erga omnes”.
Sapendo già di fare un grande torto non citandoli tutti, si pensi a personaggi del calibro di Salvatore Fiume o di Piero Guccione con la sua “scuola di Scicli” per la pittura, di “Carmelo Cappello” per la scultura, di “Peppino Leone” nella fotografia etcc…….

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La Sicilia è da tempo teatro di grande ribollii espressivi e non è solo il critico d’arte Vittorio Sgarbi a dirlo a destra e sinistra, è un dato questo, comunemente riconosciuto in tutto il vasto mondo della cultura, abbracciando all’un tempo, canto, scrittura, musica, danza, cinematografia, teatro.

Anche Francesco Lantino, a chiusura di quella sua chiacchierata, ci riferiva proprio questo concetto di fermenti e suggestioni riscontrabili anche a pochi passi da casa nostra, testimonianza ancor più vera e forte venendo da chi, come lui, aveva girato veramente  tanto in Europa per cercare suggestioni ed emozioni visive da fotografare.

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Ancor più che le sue opere, che in piccola parte conoscevo da instancabile curioso navigatore della rete, ciò che mi ha colpito ed affascinato di Francesco LANTINO è stata la sua “personalita”. Artista interessantissimo, che novello DIOGENE, va cercando con i suoi scatti di street concettuale, l’uomo e le sue passioni, debolezze, emozioni.

Un delicato poeta di strada che scrive i suoi versi usando la sua fotocamera e che è alla continua ricerca di una verità sempre nuova ed intrigante che lo porta a spaziare attraverso i suoi scatti da una analisi introspettiva ad una di tipo sociologico.

Nessuno scatto è fine a se stesso, sia che lo abbia effettuato ad Amsterdam che nella ben più vicina Catania.

lantino 11Tutto è legato da un sottile fil rouge di emozioni che riflettono il suo pensiero tra un continuo parallelismo tra il già visto e ciò che si vuole dire.
Racconto colto, quello di Francesco LANTINO, completato da aneddotiche sui lavori di grandi fotografi.
LANTINO si professa interessato al CHI, DOVE, COME e QUANDO fotografare piuttosto che con “che fotocamera” fotografare.
Il suo mondo è lontano dal merchandising in cui la fanno da padrona “i soliti noti”. APS-C, Full Frame, Medio Formato, non sono argomenti irrilevanti, ma di scarso interesse rispetto all’idea di cosa si vuole costruire, facendo foto.

Interessante il suo richiamo a far si che i CLUB si attivino dialogando tra loro per promuovere le opere nascoste dei loro affiliati ed anzi, in tal senso, ci raccontava che sta costruendo insieme ad altri artisti, un “cartello di intendimenti” per favorire tale processo.

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Ho trovato, personalmente, toccante ed intenso, il capitolo “RITORNO”, trattato nell’ambito del suo ragionamento fotografico, laddove l’artista, con pochi ma efficaci scatti B/N segnala come abbia viaggiato tanto ma che tornando ai luoghi d’origine ritrovi serenità ed emozioni intense.

Francesco LANTINO fa dello STREET Concettuale e non invasivo il suo cavallo di battaglia, ama il B/N ma non rifugge il Colore che padroneggia con grande proprietà.

Segnalo due libri:   SCANNO    e    INVITO al VIAGGIO.
Spero di rincontrarti ancora maestro.

Con stima
GattoPino

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tutte le foto sono tratte dal suo sito Facebook https://www.facebook.com/FrancescoLantinoPhotography/photos/

Sito web Francesco Lantino: http://lantino.wix.com/francesco-lantino

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